Il progetto

Perché Fallo Veramente?
Perché non vi sono più giustificazioni per non farlo.

  • Fallo è l’oggetto che si pone a manifesto della volontà di reagire all’immobilità della realtà contemporanea.
  • Che diventa l’emblema dell’azione libera e consapevole.
  • Che, all’interno delle sue ambiguità semantiche, è proposto al pubblico sotto forma di opera d’arte, per sovvertire e sorprendere, per coinvolgere e stimolare, superando la trivialità del simbolo attraverso il gioco e l’ironia.

Fallo Veramente è un gioco, una provocazione, un invito a cambiare prospettiva con lo scopo di riscrivere il significato ed il valore simbolico della parola fallo.

Al di là del perbenismo precostituito e del conformismo morale Loredana Bucchi,  attraverso Associazione Contemporanea, ha voluto giocare con un oggetto e con una parola troppo spesso relegati nella sfera della volgarità e della pornografia.

Loredana Bucchi, con originalità ed energia, ha reso manifesta una sua personale forma di reazione e comunicazione che col tempo si è trasformata in un progetto condiviso da artisti e personalità note legate al mondo dell’arte.

L’obiettivo è riuscire a trascinare l’occhio e la mente oltre i limiti del conformismo per ripensare e riconsiderare il fallo, non più come tabù ma, semplicemente, come oggetto.

È un invito a riflettere sulla necessità di esercitare la propria libertà di pensiero e di opinione, senza cadere nel convenzionale, senza seguire il sentito dire o il comune senso del pudore.

La volontà è ribadire la neutralità del fallo che, posto al centro della propria creazione e reso forma artistica, diviene mezzo e strumento di una comunicazione autonoma ed incondizionata dell’arte.

Il fallo in quanto nucleo generativo d’ideazione e progettazione, diviene, per Loredana Bucchi, immagine, meta-immagine, messaggio, inno alla vita.

Fallo Veramente vuole essere una manovra di sovversione di un sistema preimpostato e standardizzato, una proposta dell’arte per cercare di desacralizzare il tabù ruotante intorno al membro maschile, distaccandolo dalla sua aurea di virilità e di verecondia.

La scelta è trasportare la parola “fallo”  in una dimensione linguistica e simbolica totalmente diversa da quella comunemente assegnatagli, creando un sistema di comunicazione artistica che desidera infrangere gli schemi ed i modelli imposti, giocando e spaziando attraverso la varietà e la plasticità della lingua italiana. Perciò “FALLO” va anche letto anche come imperativo del verbo fare.

È per questo che l’opera non solo sdogana e sovverte sistemi predeterminati, ma diventa vettore di un’esperienza di riflessione e soprattutto d’azione.Fallo Veramente” è una sollecitazione, uno sprone, un’incitazione a trovare il coraggio di agire e reagire partendo dal quotidiano.

Fallo Veramente”, manifestazione di dissenso ed impulso al cambiamento,  è una mostra/evento in linea con le precedenti iniziative “Fallo d’artista – fai qualcosa nella vita, ma FALLO veramente” e “RI-FALLO”, realizzate tra il 2010 e il 2011 da Associazione Contemporanea.

Pensiamo che dietro ad un FALLO si nasconda la comune necessità di non piegarsi alla monotonia del presente, di gridare la propria voglia di reagire, agire e vivere facendo.

Fallo Veramente” si presenta come un inno alla fisicità, a quell’unione di mente e corpo che, coscientemente ed autonomamente, ci porta a pensare, agire e creare.